Siamo stati molto amici, un secolo fa. Eravamo giovani ed il cinema
era per noi la cosa più importante del mondo, la nostra ragione di
vita .Io poi ho scelto altre strade, tu hai continuato la tua
carriera un po'in sordina,ma sempre accompagnato dalla stima di tutti
coloro che hanno avuto la fortuna di incontrarti e di fare insieme a
te un pezzettino di cammino.
Erano gli anni
Ottanta,ci aveva presentato Pupi e eravamo diventati subito grandi
amici,come se ci fossimo sempre conosciuti. Mi vengono in mente le
serate a giro per Roma, insieme ad Antonio ( Avati) e Antonio
(Bruschini ),a cena da Luigi ( al Cantuccio ), al bar del Mago, e si
chiacchierava fino a notte fonda,facendo progetti di vita.
Quando
ti venivo a prendere a casa,non suonavo il campanello ma ti chiamavo
dalla cabina telefonica in fondo alla strada, e tu scendevi subito. E mi ricordo ora , chissà perchè , di quando andammo con Oreste Lionello alla
scuola di uno dei suoi nipotini a vedere il saggio di fine anno.
O una delle volte che sei venuto a Firenze, nonostante non ti piacesse per niente spostarti da casa.
Ti
feci conoscere colleghi,amici, parenti , avevo paura che ti desse fastidio
invece eri incredibilmente a tuo agio ed io ero contenta. Ci volevamo bene . Rivedo le serate
con Gianni ( Cavina ), con Lino ( Capolicchio ), le discussioni con
Pupi , che non condivideva quasi mai le nostre idee, le mie risate e la tua ironia...Erano bei tempi, si pensava che tutto ci appartenesse e che saremmo riusciti a fare grandi cose, tutti insieme.
Da quanto non pensavo a queste
cose,forse da troppo, ma adesso i ricordi appaiono vividi e vicinissimi, e ripenso
agli amici che non ci sono più, che ci hanno lasciato troppo presto e
che magari ti sono venuti tutti incontro appena sei arrivato
Negli
anni poi ci siamo persi, ho visto qualche volta Gianni perchè suo
figlio ha vissuto per un periodo nella mia città, ma da tempo non vedo
più neanche lui. Si sa, ognuno continua la propria vita e succede che
non ci si incontri più. Ma l'importante che si continui a ricordare. Ho
letto di te sui giornali e sono stata felice di saperti sposato e di
aver trovato la serenità che meritavi.
Sono vicina al
dolore di tua moglie ,che vorrei abbracciare forte ,regalandole tutto
l'affetto che ci ha uniti nella nostra sincera amicizia.
Tu
ormai sei super partes e stai viaggiando in altri lidi ... noi, da
quaggiù, possiamo solo dirti che ti abbiamo voluto bene e che
continueremo a ricordarti con dolcezza .
S.TAR